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alessandra giura longo

la cucina delle fiabe

estratto da LA CUCINA DELLE FIABE

(E NAUFRAGAR M’E’ DOLCE IN QUESTA PANNA)

Un lungo viaggio per mare mi ha portato sin qui. E’ inverno e,

sapete, il mare non perdona; la tempesta infuriava, era una di

quelle tempestosissime e la barca rollava e sbandava e saliva e

scendeva e si piegava su un fianco e poi sull’altro. Io ed il mio

fedele libro di cucina venivamo sbattuti qua e là come maionese

impazzita, frollati e frullati come carne tritata, rotolavamo sul

ponte come polpette nel pangrattato.

Le onde erano enormi e spumeggianti come champagne francese,

montavano come bianchi d’uovo e si riversavano su di noi come

litri di densa besciamella su una inerme lasagna: eravamo

inzuppati come savoiardi nel caffè.

Fra le acque mugghianti apparivano balene ghignanti ripiene di

Geppetti, Sirene ambulanziali blu dalla paura, pesci miracolosi,

carpe e salmoni smarriti, Colapesce sguazzava fra polipi

annodati, cernie a 30 euro al chilooo!! sarde a beccafico, fichi a

beccasarda, becchi a sardafico...una confusione infernale.........

Finalmente, all’alba di stamani, ci siamo ritrovati in vista della

terra, sospesi su un mare liscio come...una tavola, pronta per

essere apparecchiata. Appena entrati in porto ho tirato un sospiro

di sollievo e, seduta davanti ad una candida crostata di mele

avvelenate e ad una tazza fumante di latte d’alluminio, ho aperto

il mio fedele ricettario, ben disposta e desiderosa di scegliere fra le

tante magiche e preziose ricette, quelle che avrei cucinato per voi.

Non vi dico la mia sorpresa quando mi sono resa conto che tutto

quell’agitarsi e capovolgersi e rivoltarsi, aveva scombinato e

mescolato le sapienti formule culinarie in un groviglio

inestricabile di lettere, parole e frasi, paragonabile solo ad un

orrendo minestrone di fagioli e pasticcini alla panna, ad una

inquietante zuppa di interiora di maiale e fragole stufate, ad una

disgustosa insalata di pezzetti di vetro e berretti di nano da

giardino condita con olio di montone, ad un timballo di spago con

zucchero filato e fil di ferro...un orrore!

...................................

Il primo piatto sarà: STORTELLACCI DEL PONTE DI

SALANDRA!


Dosi per la pasta:

800 grammi di segatura (preferibilmente di legno d’olmo)

80 grammi di mucillagine d’annata

per il ripieno:

40 grammi di calce fresca

100 grammi di carie flambé

300 grammi di feccia

4 teste di cuoio

per la salsa:

passata di sicomoro

olio di gomito

un pudore a scottadito, preparato la sera prima

calcoli renali freschi sbriciolati


Per la salsa: fate arrossire il pudore nell’olio di gomito, aggiungete

la passata di sicomoro e i calcoli sbriciolati e lasciate cuocere

vergognosamente. Per la pasta versate a cratere la segatura, al

centro mettete la mucillagine d’annata, un pò di calcoli e bile

bollente. Amalgamate fino ad ottenere un’impasto sedizioso.

Mettetelo da parte con parole offensive e lasciatelo perdere.

Nel frattempo preparate il ripieno.... 

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la cucina della fiabe - sassari 2007  

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