Sussurrami
Il grido, la voce condividono la natura del seme.
Lasciar detto più che lasciar scritto incita la memoria degli altri a custodire. Lo sapeva chi sparse al vento e agli uomini le rare parole, chi pensò che in quello consistesse il fecondare e che le orecchie fossero fiori per le api.
da "I colpi dei sensi" di Erri De Luca
L’idea da cui è nata la performance Sussurrami è molto semplice. Si tratta di un invito a rivolgere la propria attenzione all’ascolto da vicino di un fenomeno acustico sottile e inascoltabile da lontano: la voce umana sussurrata.
La vicinanza è reale: l’ascoltatore, unico per alcuni minuti, e AGL, vestita di bianco, sono seduti uno accanto all’altro. L’ascoltatore viene bendato dalla performer che guida le sue mani coperte da guanti bianchi (di quelli usati per sfogliare gli antichi manoscritti) a girare casualmente le pagine di un testo posto su un leggio, fornendo così la partitura di parole, lettere e sillabe su cui la performer improvvisa sussurrandogli all’orecchio.
In questo modo l’ascoltatore crea la partitura, ma non la vede. Il ritmo e la velocità con cui gira le pagine stabiliscono il ritmo e la velocità dell’improvvisazione. E lui/lei ascolta. Ma sente anche la vicinanza del corpo della performer che si avvicina alle sue orecchie e si sposta da un orecchio all’altro; sente il suo respiro, il suo calore, il suo odore e percepisce i suoi movimenti.
Le implicazioni di questa semplice azione sono molteplici.
Per chi sussurra, oltre a tutti i normali elementi coinvolti abitualmente nell’improvvisazione, si tratta di dedicarsi davvero ad un solo ascoltatore: adattare la propria improvvisazione al suo ritmo, lasciarsi ispirare da lui/lei e non solo dal testo, riuscire ad avere una gamma sonora espressiva varia e interessante ad un volume bassissimo.
Per chi ascolta, l’esperienza è estremamente coinvolgente. Eliminando il senso della vista si potenzia il senso dell’udito (e gli altri sensi) al massimo, si entra in una bolla sonora privata, tutta per sé, si gode della dedizione personale di un artista e allo stesso tempo si collabora alla produzione dei suoni creando la partitura: si presta aiuto essendo menomati. L’uso dei guanti, secondo un’ascoltatrice che ha già provato l’esperienza, rende più difficile girare la pagine (e quindi obbliga a porre maggiore attenzione anche nel compiere questo semplice gesto), ma dona all’insieme una sorta di aspetto rituale e impone rispetto per il testo che si ha davanti.
Ecco altre frasi di ascoltatori di Sussurrami, pronunciate a caldo dopo le performances di Morangis e Cagliari.
- è una cosa magica
- c’è innegabilmente qualcosa di erotico in tutto ciò
- per tutto il tempo avevo come una cosa nella schiena
- stavo bene, ero proprio felice
- cercavo di capire che parole o lettere venissero fuori, ma poi mi sono lasciato andare.
Tutti, nessuno escluso, sorridevano apertamente quando gli è stato tolto il foulard dagli occhi.
Il testo che AGL utilizza è l'opera Cahiers/Cadernos dell'artista brasiliana Erica Zíngano